Qualche giorno a Corumbà. Il tempo giusto per realizzare quanti insetti
inimmaginabili ci siano sulla faccia della terra, tra cui spicca uno scarafaggio
grande quanto una mano - e mi han detto che quello da me visto, morto tra
l’altro, era tra i più piccoli - il cui volo, essendo pesante, pare sia
incontrollato e, leggenda vuole, che cada spesso sulle teste delle persone
incastrandosi tra i capelli (un po’ come si dice dei nostri pipistrelli).
Nel frattempo tra giornate di sole e umidità che supera l’80%, con
conseguenti temporali, circolano altre leggende sul post pioggia: nuvole di
zanzare all’attacco, scorpioni e tarantole che escono dalle tane, cicale
giganti le cui punture sono molto dolorose, le meraviglie del Pantanal insomma.
Al momento nulla di tutto questo si è avverato, speriamo continui così. Zanzare
comunque, nuvole a parte, non mancano.
Le persone del luogo mi guardano ridendo
quando, ogni ora circa, rinnovo la copertura di repellente antizanzare, il mio
migliore amico di questi giorni. Mischiato al sudore del caldo umido credo di
puzzare notevolmente. Al tempo stesso, l’immersione nella nuvola di zanzare
mentre arrivavo qua (vedere post In viaggio -Da Rio de Janeiro a Corumbà) è stata comunque un battesimo. Adesso una o
due punture all’ora mi sembrano una passeggiata e sopportare il prurito è quasi
un gioco.
Non pronta per le zanzare mi ritrovo inaspettatamente pronta ad
affrontare pioggia e soprattutto fango, grazie ad un paio di stivaletti
infilati in valigia last minute che tutti gli autoctoni in infradito mi
guardano con un po’ di invidia. Invidia a parte sto molto apprezzando i
Brasiliani, in primo luogo quando si rendono conto che sei straniero e non
parli bene portoghese sono gentilissimi, aperti, disponibili a capirti, ad
ascoltarti, ad aiutarti a parlare, per farti dire quello che vuoi anche se non
sai bene come dirlo. Non è una cosa affatto scontata. Mi accorgo persino che
molte persone quando devono parlare con me lo fanno lentamente e scandendo bene
le parole, lo apprezzo molto, è il primo passo per un avvicinamento tra persone
di lingue diverse, dovrebbe essere sempre così.
Ieri, mentre lavoravo, ad un certo punto vedo un sacco di gente
correre, urlare. Non capivo bene cosa stesse accadendo, ero un po’ persa e un
portoghese ancora non fluente non mi ha aiutato a capire meglio. Subito diversi
colleghi di lavoro, ma soprattutto un sacco di sconosciuti, vengono da me, come
a proteggermi, dicendo di andare via. E
cercano di allontanarmi. Nel frattempo vedo correre la polizia verso il luogo
da cui tutti scappavano.
Dopo poco è tornata la calma e tutto è ripreso nella normalità.
C’è stato un accoltellamento. La cosa che mi ha stupita è stato il
senso di protezione che le persone, pur non conoscendomi, hanno avuto subito
nei miei confronti, unica straniera in quel momento. Mi sono sentita super
protetta, mi sono stupita e quasi commossa. A situazione calma, diverse persone
sono venute a cercare di spiegarmi cosa fosse accaduto.
Sul momento ho pensato che non era un episodio da Brasile, quante volte
sentiamo storie simili in Italia, ed una volta mi è capitata una cosa
praticamente identica durante un concerto a cui stavo lavorando. Più tardi
invece qualcuno mi dice che non è la stessa cosa, qua la vita sembra avere
molto meno valore e ti ammazzano per molto poco. Ci rifletto un po’ su….
Al di là di tuto questo mi piace anche la capacità delle persone di
essere leggere e sempre molto sorridenti.
Qualche altra osservazione sparsa: camminando per strada oltre agli
insetti noto anche un sacco di macchine della Fiat che ho scoperto essere una
delle prime industrie automobilistiche in Brasile, ma la cosa più divertente è
che molte delle macchine Fiat che vedo qua in Italia non esistono (o forse io
non le ho mai viste), tipo la Fiat Mille, mai sentita nominare.
Il cibo è buono ma un po’ monotono, confermo che friggono tanto.
Mangiano i piranha ed anche i coccodrilli. Ancora non ho provato, non escludo
di farlo, mi ispira di più il coccodrillo del brodo di Piranha, staremo a
vedere. Ho assaggiato una verdura che sembrava cicoria ripassata ed era
millemila volte più amara. Succhi freschi – adoro quello di abacaxi (ananas) - e limonate sempre buonissimi.
Infine, sono in Brasile ma non manco di guardare all’Italia, e se qua
mi preoccupano gli insetti, dall’altra parte dell’Oceano mi preoccupa tutto.
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