giovedì 4 aprile 2013

Qualche giorno a Corumbà


Qualche giorno a Corumbà. Il tempo giusto per realizzare quanti insetti inimmaginabili ci siano sulla faccia della terra, tra cui spicca uno scarafaggio grande quanto una mano - e mi han detto che quello da me visto, morto tra l’altro, era tra i più piccoli - il cui volo, essendo pesante, pare sia incontrollato e, leggenda vuole, che cada spesso sulle teste delle persone incastrandosi tra i capelli (un po’ come si dice dei nostri pipistrelli). 

Nel frattempo tra giornate di sole e umidità che supera l’80%, con conseguenti temporali, circolano altre leggende sul post pioggia: nuvole di zanzare all’attacco, scorpioni e tarantole che escono dalle tane, cicale giganti le cui punture sono molto dolorose, le meraviglie del Pantanal insomma. Al momento nulla di tutto questo si è avverato, speriamo continui così. Zanzare comunque, nuvole a parte, non mancano. 

Le persone del luogo mi guardano ridendo quando, ogni ora circa, rinnovo la copertura di repellente antizanzare, il mio migliore amico di questi giorni. Mischiato al sudore del caldo umido credo di puzzare notevolmente. Al tempo stesso, l’immersione nella nuvola di zanzare mentre arrivavo qua (vedere post In viaggio -Da Rio de Janeiro a Corumbà) è stata comunque un battesimo. Adesso una o due punture all’ora mi sembrano una passeggiata e sopportare il prurito è quasi un gioco.
Non pronta per le zanzare mi ritrovo inaspettatamente pronta ad affrontare pioggia e soprattutto fango, grazie ad un paio di stivaletti infilati in valigia last minute che tutti gli autoctoni in infradito mi guardano con un po’ di invidia. Invidia a parte sto molto apprezzando i Brasiliani, in primo luogo quando si rendono conto che sei straniero e non parli bene portoghese sono gentilissimi, aperti, disponibili a capirti, ad ascoltarti, ad aiutarti a parlare, per farti dire quello che vuoi anche se non sai bene come dirlo. Non è una cosa affatto scontata. Mi accorgo persino che molte persone quando devono parlare con me lo fanno lentamente e scandendo bene le parole, lo apprezzo molto, è il primo passo per un avvicinamento tra persone di lingue diverse, dovrebbe essere sempre così.
Ieri, mentre lavoravo, ad un certo punto vedo un sacco di gente correre, urlare. Non capivo bene cosa stesse accadendo, ero un po’ persa e un portoghese ancora non fluente non mi ha aiutato a capire meglio. Subito diversi colleghi di lavoro, ma soprattutto un sacco di sconosciuti, vengono da me, come a proteggermi, dicendo di andare via.  E cercano di allontanarmi. Nel frattempo vedo correre la polizia verso il luogo da cui tutti scappavano.
Dopo poco è tornata la calma e tutto è ripreso nella normalità.
C’è stato un accoltellamento. La cosa che mi ha stupita è stato il senso di protezione che le persone, pur non conoscendomi, hanno avuto subito nei miei confronti, unica straniera in quel momento. Mi sono sentita super protetta, mi sono stupita e quasi commossa. A situazione calma, diverse persone sono venute a cercare di spiegarmi cosa fosse accaduto.
Sul momento ho pensato che non era un episodio da Brasile, quante volte sentiamo storie simili in Italia, ed una volta mi è capitata una cosa praticamente identica durante un concerto a cui stavo lavorando. Più tardi invece qualcuno mi dice che non è la stessa cosa, qua la vita sembra avere molto meno valore e ti ammazzano per molto poco. Ci rifletto un po’ su….
Al di là di tuto questo mi piace anche la capacità delle persone di essere leggere e sempre molto sorridenti.
Qualche altra osservazione sparsa: camminando per strada oltre agli insetti noto anche un sacco di macchine della Fiat che ho scoperto essere una delle prime industrie automobilistiche in Brasile, ma la cosa più divertente è che molte delle macchine Fiat che vedo qua in Italia non esistono (o forse io non le ho mai viste), tipo la Fiat Mille, mai sentita nominare.
Il cibo è buono ma un po’ monotono, confermo che friggono tanto. Mangiano i piranha ed anche i coccodrilli. Ancora non ho provato, non escludo di farlo, mi ispira di più il coccodrillo del brodo di Piranha, staremo a vedere. Ho assaggiato una verdura che sembrava cicoria ripassata ed era millemila volte più amara. Succhi freschi – adoro quello di abacaxi (ananas) -  e limonate sempre buonissimi.
Infine, sono in Brasile ma non manco di guardare all’Italia, e se qua mi preoccupano gli insetti, dall’altra parte dell’Oceano mi preoccupa tutto. 

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