Lunedì 12 Ottobre 2009
Sono confusa.
Viviamo in un paese, in un mondo che sembra stia cadendo a rotoli, ed io vorrei fare, dire qualcosa, anche se delle volte mi sembra che tutto abbia un suo corso in mezzo al quale nessuno può fare nulla. Per ora rifletto.
Già, perchè una riflessione mi sembra il minimo da cui partire. Non tanto per aprir bocca, ma piuttosto per aprirla dopo almeno aver riflettuto un pò, perchè a me sembra che viviamo in un paese, in un mondo, dove è troppo poca la gente che apre la bocca senza aver troppo riflettuto.
E di questo proprio oggi ho avuto un esempio clamoroso. Stamattina ero a Milano, mi dirigevo in stazione per prendere il treno ed il caso ha voluto che mi trovassi vicino alla caserma dove è esplosa la bomba. Ciò che mi ha lasciata, veramente senza parole, sono stati i commenti delle persone per strada ad i quali poi, si sono aggiunti, tornata a casa, commenti di perfetti sconosciuti che ho letto su un social network, Facebook. Riporto alcuni di questi ultimi, per altro del tutto simili a quelli che ho sentito uscire dalle bocche delle persone che erano con me sull’autobus.
Questo era il titolo del post: ATTENTATO A MILANO - Libico fa esplodere Bomba davanti ad una Caserma.
Questi alcuni commenti:
- Io neanche lo soccorrerei!!!
Torna da quel porco di Gheddafi!
- bastardo islamico del cazzo
- rimandiamoli a casa loro ‘sti bastardi senza rispetto.....
- che schifo...........ma la colpa è nostra che continuiamo a farli entrare in Italia!!!
- continuiamo a farli entrare...........poi quando salterà per aria il duomo vedremo......
- è solo un antipasto...dobbiamo ringraziare chi ha aperto le frontiere in maniera indiscriminata e se vogliamo risalire a cause remote troviamo sempre la sinistra che con le sue riforme sballate eliminò l'educazione al lavoro dall'ordinamento scolastico italiano...HANNO SAPUTO SEMINARE SOLO VENTO...! QUESTA E' LA VERITA' ...PER CHI NN HA GLI OCCHI FODERATI DI MORTADELLA...
- Non siamo noi che siamo xenofobi razzisti e quello che vi pare!!!
Sono loro che vengono qui a rompere i coglioni anche qui ora!!!
E non andate in giro a sparare cazzate con l'integrazione!
Perchè non ci sarà mai finché ci sono queste merde in giro per il mondo!
Che sono anche capaci di uccidere la propria figlia perchè frequenta un Cristiano!...
I ridicoli siete voi!!!
Fate pena bigotti e ipocriti!!!
Ma rendetevene almeno conto di come siete messi!!!
- tornatevene al vostro paese!!! avete rotto i coglioni islamici di merda!!!!!
-e già.... la colpa e' degli italiani... porcodio cosa mi tocca sentire!!!!!! se cominciassimo a sparare in testa o a tagliare colli come fanno loro vediamo se gli viene voglia di fare i pagliacci qui da noi.... e comunque,bravi disfattisti,insegnategli a mettercelo nel culo chiedendo "perfavore".....
- questi immigrati sono proprio degli sprovveduti...possibile che nessuno dei nostri internazionalisti sinistri gli abbia insegnato dove avrebbe avuto un maggiore impatto mediatico quella bomba? cosa stiamo aspettando che alzino il tiro per prendere coscienza di questo problema? ma siamo diventati allocchi fino a questo punto!? e poi come si fa a paragonare i nostri emigranti con questi che nn hanno né arte e né parte?ma vi siete bevuti completamente il cervello???
Inorridisco, di fronte a queste parole, nonostante potrei riportarne altrettante di critica alle stesse, non riesco a crederci. Ed invece è così.
Sino a ieri mi stupivo – a volte, solo a volte - di come gli italiani avessero potuto eleggere il presidente che ci ritroviamo. E del teatrino degli ultimi mesi, l’unica cosa che pensavo avesse un senso è che avrebbe risvegliato un pò le persone da un sonno. Ma così non è.
Viviamo in un teatro perenne, in cui tra l’altro tutti sono gli attori, a destra, a sinistra, al centro, i politici le prime donne, il popolo il resto. Perchè anche noi singoli cittadini sappiamo a memoria tutta la recita, la sappiamo mettere in scena e senza neanche aver studiato, aver capito, ci improvvisiamo attori. Tanto non è importante ciò che si dice. Forse non lo capiamo nemmeno. In Italia mi sembra che si sia perso completamente il senso della realtà ma tutti sanno interpretare quanto avviene. Ogni singolo cittadino italiano ha in mano la chiave del successo. Siamo tutti Berlusconi.
Ma in che paese stiamo vivendo? Che futuro ci stiamo creando?!
Stiamo costruendo ignoranza prima di tutto. Perchè gli unici input che riceviamo sono quelli della televisione, dei cartelloni pubblicitari, internet, qualche giornale....
Completamente abbagliati da uno stile di vita fondato sull’apparire, in cui l’obiettivo è il guadagno, il successo, i soldi. Non solo averli ma mostrarli.
Leggere un libro, informarsi, cercare di capire, essere aperti, aperti alla conoscenza, ai pareri degli altri, al dialogo. Di questo ci siamo dimenticati perchè ormai tutti sanno tutto.
La politica è diventata un tifo calcistico, si sceglie se tifare per l’una o per l’altra squadra e si tifa mettendo in campo qualsiasi carta. Ma nessuno sembra ricordarsi cosa è la politica, nomi come Aristotele, Socrate, ormai evocano solo un’antichità superata, a chi la evocano. Perchè nessuno sa più cosa è la cultura. Facciamo pure le riforme della scuola. Che rabbia, che tristezza.
C’è tanta retorica, ci sono troppe parole, ovunque ti giri, pronte sulla bocca di tutti ad accusare, a giudicare, a distruggere qualcuno. Ma tutti possiamo oggi essere distrutti perchè stiamo tutti collaborando ad un degrado morale, civile, senza precedenti.
Non sono tra quelli che si adeguano al corso degli eventi perchè tanto un singolo gesto non può fare nulla. E’ dal singolo gesto che si parte, dalla volontà del singolo, per propagazione, si cambiano anche altre volontà. Delle volte vorrei gridare, urlare, scendere per strada e strattonare la gente che cammina, come allucinata, dalla fretta, dagli impegni.
Camminare per strada mi fa vedere persone come pedine che si sono dimenticate di cosa è la vita, frustrate, poco serene, aggrappate ad una quotidianità instabile. L’essere umano quando sta male ha bisogno di sfogarsi ed ecco forse spiegato tanto odio, tanto malessere.
Stiamo male, neanche ce ne rendiamo conto ed il nostro male si sfoga nella tifoseria politica, od anche in quella calcistica che è diventata quasi una guerriglia urbana, il nostro male si sfoga nella guerra allo straniero, nell’odio verso il vicino che ha l’erba più verde, nel rancore verso chi ci sembra stia meglio, nello schifo verso ciò che non comprendiamo, nel tentativo di fregare tutti per tutelare i propri interessi, non importa con quali conseguenze o con quali mezzi. Siamo diventati gli animali sociali più individualisti della storia. E non ci accontentiamo più solo di esserlo, stiamo passando alle azioni. Almeno a me questo sembra.
Ed è per questo che vorrei scendere in strada ed urlare anche io, vorrei prendere per le spalle le persone e agire anche io, mi vengono le lacrime agli occhi e questo è il mio sfogo. Perchè così non si può vivere, non è l’odio che crea la vita, non è l’intolleranza, non è la mancanza di rispetto verso le cose e verso gli altri, non è l’amore per sé stessi. Dove ci porterà tutta questa finzione, dove?
E questa finzione è soprattutto frutto di ignoranza. Stiamo diventando bestie, facili da gestire, facili da izzare tutti gli uni contro gli altri, facili da dividere. Perchè siamo ignoranti, perchè non abbiamo più curiosità né rispetto, perchè stiamo male ma soprattutto perchè non ci stiamo rendendo conto che stiamo perdendo la nostra dignità ci stiamo auto-calpestando eppure siamo tutti convinti di essere migliori rispetto agli altri tutti che si sentono migliori.
Ognuno di noi ha la propria sacrosanta verità, ognuno di noi ha il diritto di averla e il dovere di difenderla. Ma per questo non si può rinunciare ad ascoltare. Chiudersi non è la soluzione, lottare neanche. Solo un mondo di apertura, di dialogo e di curiosità verso l’altro e il diverso, che sia un uomo, o un modo nuovo di intendere la vita, o una religione, solo un’apertura calma e pacifica può aiutarci a sopravvivere.
Chiusi nelle nostre fortezze di pregiudizi moriremo soli nella rabbia e nell’orgoglio, continuando a non capire.
Apertura non significa cambiare le proprie convinzioni, semplicemente convincersi che ce ne sono altre. Capirle poi è altro ancora. Ma fermarsi ad ascoltare è già un grande passo avanti.
Quello che oggi ho sentito io è stato il rumore di una piccola bomba, a cui ne sono seguite altre, silenziose ma altrettanto dolorose, frutto della stessa ignoranza, della stessa chiusura, dello stesso buio futuro.
Adele Mosiello