martedì 6 agosto 2013

Ciao ciao Rio, Ciao Brasil!

La mia esperienza Brasiliana è giunta al termine, dopo tre mesi e mezzo rientro in Italia, piena di immagini e ricordi di un paese che mi ha colpita e che, sono certa, mi rivedrà a breve. Felice di tornare un poco a casa, ma anche triste di dover lasciare il Brasile a fine lavoro, senza avere la possibilità di esplorare e conoscere di più
Senza visto e con un passaporto che sta per scadere, sono uscita da Rio illegale, con un visto già scaduto da 8 giorni e con un visto nuovo che mi aspetta in Paraguay ma che non posso ritirare finché non avrò rinnovato il passaporto. 
Fermata in aeroporto dalla polizia federale spiego le cose come stanno e a loro volta mi spiegano che mi faranno un timbro sul passaporto, la prossima volta che rientrerò in Brasile dovrò pagare una multa, o almeno così sarebbe stato ma un benevolo destino ha voluto che il mio nome non venisse accettato dal programma che registra questa procedura. Dopo diversi tentativi mi sorridono e mi dicono che per questa volta sarei rientrata in Italia, senza multa e senza dover pagare nulla al rientro in Brasile. È il destino che già mi apre le porte per un altro viaggio in Brasile? Voglio credere di sì.
Eccomi quindi sopra un aereo pronta ad affrontare 12 ore di volo con influenza intestinale, che sono riuscita a prendere lultimo giorno prima di rientrare. 

Ultimo giorno piovoso, invernale sempre dinverno Brasiliano parliamo, quindi 18/20 gradi in cui nonostante i mali alla pancia ho mangiato in un delizioso bistrot tropicale, forse una delle cene migliori a Rio ed in cui in taxi, di notte, con i vetri bagnati dalla pioggia, guardando fuori mi sono ripetuta che non vedevo lora di conoscerla meglio questa città che penso essere difficile e meravigliosa. 

In questi tre mesi e mezzo Brasiliani ho scoperto, fatto, visto e imparato tante cose nuove. 
Per la prima volta nella mia vita ho messo piede nel continente Americano. Sono stata assalita da una nuvola di zanzare. Ho visto una delle zone umide tropicali più grandi del mondo, patrimonio umanità. Ho lavorato in una lingua di cui, appena arrivata, non sapevo più di dieci parole e dopo 3 mesi sono riuscita a scrivere documenti, inviare email e tenere riunioni (ringrazio i miei "aiutanti" e sostenitori per questo rapidissimo apprendimento di portoghese). Ho mangiato della frutta di cui non sapevo l'esistenza e frutta che conoscevo ma con un sapore nettamente differente. Ho bevuto lacqua di cocco. Ho imparato che i Brasiliani sono lentissimi e noi in Occidente abbiamo sempre fretta e che se imparassimo, non dico ad essere lenti, ma quanto meno ad accettare la lentezza, forse saremmo tutti molto più felici. Ho visto dei cieli, delle nuvole a qualsiasi ora del giorno e della notte che non riesco a descrivere a parole, perché quando si dice che i colori del Brasile sono diversi, è proprio vero.



Ho scoperto che i Brasiliani tengono molto alla cura del corpo ma al tempo stesso non guardano e non giudicano le persone per il loro aspetto fisico e che la magrezza e la grassezza per loro sono concetti ben distaccati dalla bellezza, e quindi il bello e il brutto non in tutto il mondo sono legati al peso ed allaspetto fisico. Ho provato anche io ad adattarmi a questa nuova mentalità ma ho anche capito quanto sia legata a quella occidentale sentendomi decisamente inadeguata davanti a corpi di statuarie Brasiliane in bikini mozzafiato e sentendomi inevitabilmente attratta davanti ai corpi di statuari Brasiliani che girano a dorso scoperto in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora. Ho conosciuto tante persone speciali sulle quali non mi soffermo, ma magari ora stanno leggendo questo post, e son certa che loro sanno di essere loro e quindi dico grazie. Sono stata su una piroga attraversando un affluente del Rio delle Amazzoni ed ho fatto il bagno in un fiume nella foresta Amazzonica. 

Ho visto insetti ben giganti ed ho avuto il coraggio di non svenire a guardarli. Ho visto tanta povertà, troppa, ma anche tanta gioia. 

Ed ho poi visto anche tanta ricchezza, ma anche tanta tristezza. Ho lavato i vestiti col sapone nel lavandino dellalbergo. Ho visto persone fare running con una pistola in mano. Ho visto pappagalli coloratissimi, tucani, scimmiette e capivara a spasso per le città

Ho mangiato tantissima carne e bevuto tantissima birra, ma anche cachaça, farofa, tapioca ed altre mille prelibatezze. Ho comprato delle collane di semi per gli amici e le ho dovute buttare perché sono state divorate da un non so quale strane insetto. Ho conosciuto lospitalità e la solidarietà dei Brasiliani sempre pronti ad aiutarti anche senza averti mai conosciuto. Ho fatto il bagno in una cascata da libro della giungla. 

Mi sono annoiata delle volte, ma anche divertita tantissimo altre, arrabbiata e infastidita ma anche rasserenata e tranquillizzata. Ho visto i coccodrilli, i piranha ed i coccodrilli mangiare i piranha. Ho vissuto e visto come il popolo Brasiliano è arrabbiato, incazzato, nei confronti di una classe dirigente corrotta che sta divorando le potenzialità di un paese in pieno sviluppo e potenzialmente ricchissimo. Ho appoggiato le idee di questo popolo Brasiliano incazzato che ha approfittato degli occhi del mondo puntati sul paese per farsi sentire e vedere. Ho visto e vissuto tante contraddizioni, ma quale posto del mondo non ne ha...Ho scritto, una parte qualcuno lavrà letta, e credo che questa scrittura sia anche stata sintomatica di quanti stimoli questo paese mi abbia dato.

Dopo queste poche parole scritte in aereo, mi sono addormentata.

Avrei voluto approfondire e continuare questo post, ma tanti racconti si sono persi nei ricordi della memoria e nella narrazione che ne ho fatto a voce alle singole persone….quindi su questo Blog chiudo così il primo viaggio in Brasile, prima esperienza nel nuovo continente che mi aspetta là, immenso e pieno di cose ancora da vedere e da scoprire.

Até logo Brasil!